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l Pharma si fa sempre più “su misura”

Avere a disposizione un numero sempre crescente di dati, per le aziende del Pharma, significa aumentare la precisione delle decisioni, ma anche, e soprattutto, la conoscenza dei pazienti, fino ad arrivare ai singoli individui, con le loro specifiche problematiche, i loro comportamenti, le loro esigenze.

 

Certo, il percorso non è perfettamente lineare, perché sono diverse le strutture che – spesso – si pongono a metà tra le company e le singole persone: ci sono i medici di base, gli ospedali, le farmacie, le pubbliche amministrazioni. Tutto questo solleva il punto

fondamentale dell’integrazione tra le diverse fonti di dati e ,dunque, le necessità di mettere in pista dei sistemi di condivisione e di analisi (dunque di Intelligenza Artificiale) efficaci e tale scopo.

La salute sarà sempre più al centro delle agende economiche, sia nazionali che globali e delle preoccupazioni dei cittadini. La

conseguenza naturale sarà che le company della Pharma Industry si troveranno ad avere un ruolo ancor più delicato, centrale, strategico. Una grande opportunità, ma anche una grande responsabilità.

 

Partendo da questa consapevolezza, nei precedenti capitoli vi abbiamo raccontato i nuovi trend che si profilano all’orizzonte del comparto. Ora, di conseguenza, vogliamo concentrarci sulle modalità per cavalcare queste tendenze, dunque per acquisire vantaggi competitivi, un miglior posizionamento di mercato,

una migliore reputazione presso i pazienti, una fidelizzazione solida e duratura dei propri clienti (è importante sottolineare subito che tutti questi elementi sono intimamente connessi tra loro).

Tre esempi di successo

 

Primo esempio: Pfizer è una delle più grandi aziende farmaceutiche nel mondo. La sua comunicazione sui social si caratterizza, in particolare, per una grande attenzione al canale Twitter, che è poi a sua volta suddiviso in diversi account a seconda delle regioni.

 

Se vogliamo trovare una formula breve per la strategia messa in pista da Pfizer, questa sarebbe la già citata “Beyond the pill”. Un approccio che crea un legame più intimo e globale tra il brand e le persone. A riguardo, si veda la recentissima campagna relativa alla menopausa https://menopauseunmuted.com/ ), basata su un podcast suddiviso in diversi episodi, costruito con una grandissima attenzione

allo storytelling più contemporaneo.

 

Secondo esempio: con questo secondo esempio, ci spostiamo

su Facebook, raccontandovi una campagna di Sanofi Aventis. Qui si unisce la forza del content marketing con l’enorme efficacia del video, senza ombra di dubbio il media più efficace sui social network. Non a caso, i video generano un tasso di condivisione che è maggiore di ben il 1200% dei post che combinano immagini e testo (learn. g2.com).

 

L’occasione è stata quella della T1D Challenge, volta a informare i pazienti sul Diabete di tipo 1 e sulle possibilità di condurre una

vita piena, performante e felice nonostante questa patologia. Per farlo, Sanofi Aventis ha seguito nel 2013 e nel 2014 un team di ragazzi affetti da diabete di tipo 1 che effettuavano scalate sul Kilimangiaro e sul Machu Pichu. La campagna è stata un successo, tanto da essere riproposta nel 2015, con un team di scalatori allargato. Anche in questo caso, insomma, l’approccio è quello “Beyond the pill”, supportato dal boost del video.

 

Terzo esempio: chiudiamo con un esempio che riguarda Instagram e l’influencer marketing (che su questo social offre spesso i risultati migliori). Il caso riguarda la collaborazione tra Duchesnay,

una Pharma company specializzata in salute femminile e l’influencer, attrice e cantante Jana Kramer. L’obiettivo era quello di sensibilizzare il pubblico sulle nausee mattutine tipiche della gravidanza e sul farmaco Bonjesta® che la casa farmaceutica ha messo sul mercato proprio per contrastare questa problematica.

 

Un perfetto esempio di come si possa partire dall’educazione e dalla consapevolezza riguardo una problematica diffusa e comune, per creare vicinanza con il proprio pubblico effettivo ma, soprattutto, con quello potenziale, conquistando nuovi follower, per poi puntare a fidelizzarli.

 

I social network nel settore farmaceutico sono fondamentali, sono un formidabile strumento di dialogo con i propri clienti, una grande opportunità per conquistarne di nuovi, ma anche uno dei canali principali per rafforzare la propria reputazione e il proprio posizionamento.

La sfida è complessa, ma molto chiara: rivolgersi ai singoli pazienti. Impostare, quindi, metodi di trattamento sempre più su misura, anche attraverso sistemi di “reinforcemente learning” che permette di calibrare le terapie in funzione delle indicazioni che arrivano dal paziente stesso. Questo s’intende con “medicina di precisione”.

Ed ecco che ci spostiamo su un versante fondamentale: quello del dialogo tra casa farmaceutica e paziente. Dunque, parliamo contemporaneamente di marketing e Customer Care. In questo ambito, con la personalizzazione ci si gioca le carte migliori: e nel

capitolo precedente, abbiamo già analizzato alcuni esempi di grande successo.

 

La personalizzazione è la vera svolta per il comparto farmaceutico e i margini per implementarla sono davvero enormi e tutti da aggredire.